Chi siamo

"A Natale il Presepe va sempre fatto, altrimenti le statuine nelle scatole piangono!" (Quarto Gualtieri)


"Siamo una famiglia di matti!" (Giuseppina Lunedei)



"Non c'è giorno che, aprendo gli occhi o sera prima di chiuderli, che non abbia pensato al Presepe almeno per un istante..." (Marco Gualtieri)



"Il Presepe insegna ed esige la pazienza, il tempo, la meditazione. Il costruirlo trasporta in un mondo parallelo e bellissimo al centro di se stessi" (Caterina Gualtieri)


"Veder nascere dal nulla un Presepe e poi vederlo realizzato è un'esperienza indescrivibile!" (Massimo Bezzi)

Se il mondo è dei sognatori non sorprende che questa bella storia nasca da un sogno...il sogno di un bambino che voleva vincere il concorso parrocchiale del presepe più bello.

Eʼ il 1956, siamo a Montiano, un ridente paesino arrampicato su di una collina romagnola, di quelle che da una parte guardano lʼAppennino e, dallʼaltra, hanno allʼorizzonte la banda celeste del mare che ricorda a tutti le proprie origini marinare...di accoglienza.
Si sa, la Romagna è una terra generosa ed ospitale, dove alla gente, contadina per nascita e cittadina di adozione, piace sognare e, soprattutto, vincere.

Al centro di tutto questo Quarto Gualtieri, un bambino di soli 12 anni al quale piace ingegnarsi, riutilizzare, costruire con le proprie mani; e da questa arte di arrangiarsi un giorno nasce un bel presepe. Una creazione da bimbo, certo, ma molto bella agli occhi di tutti, tanto da vincere il tanto agognato primo premio!

Gli anni passano, il piccolo Quarto diventa un uomo e, seppur impegnato in più lavori e dopo-lavori per crescere la numerosa famiglia che negli anni il buon Dio gli ha donato, trova sempre il tempo, a Natale, per tirar fuori i suoi manufatti e creare bei presepi per i figli. Quarto ha 5 bambini e loro lo guardano con occhi incantati tirar fuori dal vecchio baule di legno tutte quelle casette e quegli ometti in miniatura, come da una scatola magica. A loro Quarto ripete ogni anno che le statuine devono essere tirate fuori ogni Natale, senza saltarne neppure uno, altrimenti dentro le scatole piangono!

I bimbi lo guardano, ridono, corrono felici e poi con le statuine del presepe improvvisano giochi di eroi e cavalieri provenienti da lontano per portare una coperta calda al piccolo Gesù che seminudo ha tanto freddo.
In questo clima festoso di Natale crescono i bambini di Quarto e i suoi presepi che dalle dimensioni di un tavolino raggiungono quelle di una intera stanza. Anche le visite al presepe Gualtieri crescono di anno in anno, coinvolgendo prima i compaesani, poi gli abitanti dei paesi vicini e poi visitatori provenienti da tutte le parti di Italia.

Tutto questo non monta la testa di Quarto che continua a lavorare in silenzio, con il sorriso sulle labbra e il compiacimento di chi sa di fare una cosa buona. Sì, buona, come il pane caldo o la tanto amata piadina che con nulla, acqua, farina e un pò di prosciutto, sa accogliere e raccogliere attorno ad un tavolo gli amici che vengono a farti una improvvisata. Perchè in Romagna non si manda via nessuno.

Gli anni passano, i bambini di Quarto crescono e da lui ereditano la passione per il Presepe, imparano il rispetto e lʼumiltà che ci vogliono nel trattare temi così preziosi e capiscono il valore delle piccole cose, della pazienza e dellʼamore per quello che si fa. Lo imparano e lo fanno loro, portando avanti con il padre questa passione di....famiglia. Tante volte i membri della famiglia Gualtieri si sentono piccoli ed impreparati di fronte alla grandezza dei temi trattati ma poi sorridono e vanno avanti, perchè sanno che il buon Dio guarda alla buona intenzione del loro cuore più che alla realizzazione finale.

Gli anni passano, i presepi Gualtieri sono diventati una realtà consolidata a livello nazionale e nel 2016 hanno festeggiato il loro sessantesimo anno di attività, ma anche in questo non c'è stato clamore nè sfarzo. La famiglia Gualtieri ha preferito festeggiare questo eccezionale avvenimento chiamando a raccolta gli amici di sempre: i visitatori che con fedeltà commovente non hanno mai smesso di andarli a visitare e continuando il loro lavoro con ancora più passione.

Cʼè modo e modo per fare le cose...la famiglia Gualtieri ha scelto quello del silenzio, del rispetto, della delicatezza, dellʼamore per il bello e della passione travolgente dei sogni.